In seguito all’istituzione di Roma capitale il consiglio comunale, infatti, ha cambiato denominazione diventando Assemblea Capitolina mentre i consiglieri comunali, sono stati equiparati ai deputati e possono, quindi, fregiarsi del titolo di onorevoli. Resta invariato il numero di consiglieri comunali, ovvero 48 e quello degli assessori 12. Il decreto prevede anche la possibilità per gli assessori di rientrare come consiglieri nel momento in cui dovessero decadere dal loro incarico. Limitato a 15 il tetto per il numero dei municipi. L’assemblea capitolina, rispetto al vecchio consiglio comunale, avrà maggiori poteri in materia di edilizia pubblica e privata, di sviluppo urbano e pianificazione territoriale e nella valorizzazione dei beni storici, artistici ed ambientali. Passerà al Campidoglio anche l’ultima parola in merito alle varianti urbanistiche della città.
In fase di approvazione nell’ambito urbanistico da parte dell’assemblea capitolina ci sono, in particolare, 35 delibere urbanistiche già passate in commissione per un valore di 600 milioni di euro di investimenti privati e 200 milioni di euro di opere pubbliche. Lavori che interesseranno circa 15 mila lavoratori e che promettono di fare da motore per l’economia dell’intera Roma Capitale.
E’ stato approvato nei giorni scorsi, infine, il secondo decreto attuativo della legge istitutiva di Roma Capitale, che prevede il trasferimento al Campidoglio di numerose altre prerogative nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica attualmente di competenza della Regione Lazio e di altri enti locali, tra cui le procedure per la Valutazione dell’Impatto Ambientale (VIA) e l’approvazione delle varianti relative al piano regolatore. Passano al sindaco di Roma e al Campidoglio, inoltre, alcune funzioni prima di competenza del Ministero per i Beni e delle Attività culturali. A Roma capitale sono stati conferiti anche i poteri di protezione civile grazie ai quali il Campidoglio potrà emanare ordinanze per l’attuazione di interventi di emergenza o per l’eliminazione di situazioni di pericolo per cose o persone. Il prossimo passo, adesso, è rappresentato dai pareri espressi dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato e successivamente dalla Bicamerale della Conferenza Stato Regioni.
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